Dieta Mediterranea: un nuovo studio conferma i suoi benefici

Oltre alla consapevolezza della sua gran bontà e dei suoi intensi sapori, gran parte della popolazione è anche consapevole dei benefici che apporta all’organismo la Dieta Mediterranea.
Infatti, lo dimostra nuovamente uno studio internazionale condotto dall’Università di Barcellona (UB), con la collaborazione del National Institute on Aging (NIA) degli Stati Uniti, e con base di partenza il progetto ‘InCHIANTI’; progetto sviluppato nella regione italiana della Toscana. Lo studio ‘InCHIANTI’ ha richiesto la collaborazione di 642 partecipanti, di età pari o superiore ai 65 anni, durante ben 20 anni.

Le caratteristiche di questo modello alimentare

La Dieta Mediterranea è un modello d’alimentazione da sempre considerato equilibrato, salutare, sostenibile e di qualità. E’ la tipica alimentazione delle popolazioni dell’Italia meridionale, Grecia ed alcune zone della Spagna.
E’ caratterizzata da abbondanti alimenti di origine vegetale, quali: frutta, verdura, legumi, cereali, spezie, pane o pasta (meglio integrali), pesce, olio d’oliva e latticini. Prodotti, inoltre, freschi e di stagione; accompagnati da una moderata quantità di vino, in particolare quello rosso.
Con un maggior consumo, dunque, di proteine vegetali rispetto a quelle animali, con la riduzione dei grassi saturi a favore di quelli insaturi e con un elevato apporto di fibra alimentare.
Oltre ad avere un basso apporto calorico, questo modello di alimentazione diminuisce il colesterolo cattivo nel sangue, riduce il rischio di malattie cardiovascolari ed aiuta nella cura del diabete.
Inoltre, l’UNESCO ha proclamato la Dieta Mediterranea “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”.

La Dieta Mediterranea riduce il rischio di mortalità negli anziani

Il progetto, guidato dall’Università di Barcellona, è stato sviluppato in Italia nella regione Toscana.
Lo studio ha analizzato i biomarcatori alimentari nel plasma e nelle urine dei 642 partecipanti, di età pari o superiore ai 65 anni, durante 20 anni. Secondo le conclusioni dello studio, l’analisi dei biomarcatori alimentari nel plasma e nelle urine contribuisce ad una consulenza sull’alimentazione.
Questo nuovo indice permette di valutare l’associazione di alcuni gruppi alimentari della Dieta Mediterranea con il rischio di mortalità.
Durante i 20 anni di analisi dei partecipanti allo studio, sono avvenuti 425 decessi; 139 dei quali per malattie cardiovascolari e 89 per cause correlate al cancro.
In seguito all’analisi dei modelli, il punteggio del biomarcatore della Dieta Mediterranea ha avuto un’associazione inversa a tutte le cause di morte.
Grazie a questi indicatori è possibile osservare i benefici per la salute associati alla Dieta Mediterranea. Infatti, contribuisce notevolmente ad un sano stile di vita, in cui prevale benessere e longevità.