Il settore dell’intrattenimento notturno ha incontrato delle notevoli difficoltà a mantenere il rispetto delle restrizioni all’interno dei locali. Infatti, l’associazione dell’intrettenimento notturno catalano ha assicurato di non aver potuto rispettare le misure imposte dal Governo durante questo primo fine settimanda d’apertura. Di fatto, le discoteche della Comunità catalana hanno riaperto nella giornata di lunedì 21 giugno; al termine dei 15 mesi di obbligata chiusura.
Dunque, affinchè non venga ordinata un’ulteriore chiusura, il settore in questione richiederà un test negativo associato ad un Codice QR per poter accedere ai locali. Sarebbe, inoltre, un pretesto per dimostrare che il settore non ha alcuna colpevolezza riguardo ai contagi da coronavirus.
L’associazione FECASARM richiederà un test negativo per partecipare agli eventi
Lo scorso lunedì 21, i locali destinati alla vita notturna catalana hanno finalmente ripreso la propria attività, sebbene con determinate restrizioni da rispettare. Infatti, secondo quanto stabilisce il recente piano del Procicat rivolto al settore dell’intrattenimento notturno: presso la pista da ballo è obbligatorio l’uso della mascherina, mentre il consumo delle bevande deve avvenire lontano dalla suddetta e mantenendo un distanziamento sociale di 1,5 metri. Inoltre, presso i locali al chiuso, la capienza massima consentita è del 50%; mentre l’orario di chiusura risulta essere alle ore 3:30. Tuttavia, il segretario generale di Fecasarm assicura che, durante questa prima settimana di riapertura del settore, vi siano state notevoli difficoltà a far rispettare le sopracitate restrizioni; “sono molto difficili da far rispettare” sottolinea, infatti, Joaquim Boadas.
L’associazione del settore in questione ha ricevuto una preoccupante allerta dalla dirigente dell’Agenzia di Sanità Pubblica di Barcellona, Carme Borrell; secondo cui i locali rischierebbero nuovamente la chiusura in caso di mancato rispetto delle restrizioni. Dunque, di fronte tale situazione, FECASARM propone al Governo un nuovo protocollo. Chiedendo, inoltre, supporto a Carme Borrell per l’attuazione di un test negativo preliminare per accedere agli stabilimenti; poiché “è l’unica formula che può impedire una nuova chiusura del settore”. I test preventivi avranno associato il rispettivo Codice QR, il quale dovrà utilizzarsi per accedere agli stabilimenti e ritenuto “l’unico modo” per salvare il settore. Inoltre, il segretario generale di Fecasarm, Joaquim Boadas, assicura che l’imposizione di un test negativo con Codice QR permetterebbe di: “eliminare la limitazione della capacità, la distanza interpersonale, l’obbligo di avere tavoli e sedie, la registrazione preventiva e la restrizione oraria”.
Muy interesante. Gracias.