Mentre la situazione sembri migliorare notevolmente in Cina, Italia e Spagna si sono convertite, passo passo, nel nuovo epicentro del virus. Stando ai numeri, l’Italia è prima in Europa in quanto ai contagi, terza nel mondo e molto vicina al numero raggiunto dalla Cina. E’ seguita poi dalla Spagna, che mercoledì ha raggiunto un numero superiore a quello della Cina in quanto a deceduti per Covid-19.
Italia e Spagna
Il primo caso in Italia si registrò il 30 gennaio, in Spagna il 31 gennaio.
Il Governo Cinese il 23 gennaio registrò 571 contagiati e 17 morti da coronavirus; quello fu il giorno che venne deciso di confinare l’intera città di Wuhan, con i suoi 11 milioni di abitanti. Oggi, in Cina l’espansione del virus sembra essersi finalmente fermata. Nonostante l’Italia fu la seconda nazione ad attuare svariate misure restrittive, questo non sembrò sufficiente a frenare la veloce espansione del virus. In Italia venne inizialmente confinato solamente il Nord, il 22 febbraio, ed in seguito l’intero Paese il 9 marzo. La Spagna, dal canto suo, applicò tali misure solo dal 14 marzo.
Cosa differenzia le misure concretizzate dalla Cina da quelle di Italia e Spagna?
Quando il Governo Cinese annunciò lo stato d’emergenza confinò totalmente Wuhan, chiudendo qualunque attività che non fosse di bene primario, scuole ed istituti, qualunque rete di trasporti e qualunque uscita ed entrata nella città. Nessuno era autorizzato a lasciare la propria abitazione. In Italia, invece, nonostante Giuseppe Conte annunciò lo stato d’emergenza il 9 marzo, concedeva ancora ai cittadini gran libertà di mobilitazione sia all’interno del proprio comune e sia autorizzando il normale svolgimento della rete dei trasporti, concedendo così che in molti viaggassero da una regione ad un’altra. Solo in seguito vennero imposte misure più drastiche e che iniziarono a dare buoni risultati.
In Spagna, tuttavia, la Comunità di Madrid si vide subito affetta dal virus, ma nonostante ciò il Paese non prese provvedimenti concreti fino il 14 marzo. La Cina ha attuato con misure decisamente più severe fin da subito ed ha prevenuto migliaia di casi grazie alla sua rapidità nell’identificare gli infetti ed agire immediatamente. La Spagna ebbe, invece, un gran numero di infetti non consapevoli di esserlo, a causa anche della mancanza dei test negli ospedali e del materiale sanitario; lo stesso accadde in Italia. Inoltre, la Spagna continuò, anche nel mese di marzo, ad autorizzare eventi calcistici e non, alla quale parteciparono migliaia di persone.
La situazione attuale in Italia
A seguito di una diminuizione dei nuovi casi di contagio avuta in Italia durante quattro giorni consecutivi, questo giovedì venne registrato nuovamente un aumento dei contagi. Il 27 marzo il Paese supera gli 80 mila contagiati. Durante la conferenza stampa tenutasi venerdì 27 marzo, Silvio Brusaferro ha annunciato che il Paese non ha ancora raggiunto il picco massimo e ne lo abbia ancora superato. Nonostante ciò, ammette però che vi è una diminuizione di infetti da coronavirus. Intanto il Paese lancia Reticolo, un’app Italiana contro il coronavirus.
La situazione attuale in Spagna
Italia e Spagna sono oggi le Nazioni Europee maggiormente colpite dall’epidemia. Il 27 marzo la Spagna raggiunge i 64.059 infetti. Cataluña e Madrid continuanon ad essere le Comunità più colpite. Tuttavia, oggi il Governo Spagnolo sembra vedere una luce di speranza. Nello svolgersi della conferenza stampa del 27 marzo, il direttore del Centro di Coordinamento di Allerte ed Emergenze Sanitarie del Ministero, Fernando Simón, ha annunciato dei dati che sembrino essere positivi. La Spagna ha registrato un minor numero di contagiati rispetto gli ultimi 15 giorni. Risulta esserci, però, un incremento dei deceduti. Nonostante tutto, è stata comunicata un’altra notizia positiva: la Spagna, nella sua totalità, registra un maggior numero di guariti da coronavirus rispetto ai deceduti. Nell’esattezza i guariti corrispondono a 7.015, mentre i deceduti a 4.089.