Dell’eccellente produzione vinicola italiana, il Moscato d’Asti assume, indubbiamente, una celebre rilevanza. Infatti, in terre italiane, il vino dolce per antonomasia è proprio il Moscato d’Asti. Il vino piemontese condivide, inoltre, la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) ottenuta nell’anno 1993.
Considerato il gran scalpore generatosi in Spagna nei riguardi di questa tipologia di vino, in terre spagnole nasce una nuova versione con affermato successo: il Blue Moscato.
Il vino Moscato D’Asti
Da una delle regioni più note d’Italia per la produzione vinicola, il Piemonte, nasce il vino dolce più apprezzato dagli italiani: il Moscato D’Asti. Prodotto con il 100% della varietà di uve di Moscato Bianco, questo vino è noto per il suo sapore dolciastro e la bassa graduazione alcolica.
Il nome ha origini del tutto italiane; tuttavia questa varietà d’uva, oggigiorno, è probabilmente una delle più coltivate e ed una delle più antiche.
Di fatto, l’uva Moscato era conosciuta ed apprezzata già nell’antichità; il suo nome è, infatti, derivato dal latino, ‘muschio’ (‘muscum’); a causa del suo profumo intenso e del dolce aroma. Il termine ‘Moscato’ compare nel Medio Evo con il significato di “profumato“.
Recenti studi dimostrano che il Moscato potrebbe essere la prima varietà d’uva coltivata dall’uomo; dunque, l’antenato dei vitigni.
Grazie alla determinata condizione climatica ed ambientale, la maggior parte delle località dove è possibile produrre il Moscato d’Asti DOCG si trovano in provincia di Asti, con alcune eccezioni nelle province limitrofe di Cuneo ed Alessandria. Vi sono antiche testimonianze le quali citano la coltivazione del Moscato in Piemonte negli anni del 1300.
La sua graduazione alcolica è compresa tra il 4.5% e il 6.5%; caratteristica che lo rende particolarmente apprezzato.
Non è un vino adatto all’invecchiamento, quindi è consigliabile consumarlo ancora giovane e di fresca temperatura. Si caratterizza per possedere un sapore dolce, che richiama frutti come albicocche e pesche, ed aromatico; con un profumo caratteristico delle sue uve di provenienza, ma anche come quello del tiglio e del glicine. Da un punto di vista gastronomico, a causa del suo gusto particolare, è ideale per essere abbinato a qualunque tipo di dolce o accompagnato con la frutta.
Le caratteristiche del Blue Moscato
Il vino Moscato D’Asti riceve un particolare apprezzamento in terre spagnole; tanto che gli spagnoli ne ricavarono una propria versione. Di fatto, l’azienda valenciana ‘Vega Cristina’ ha lanciato una sua variante: il Blue Moscato.
Inoltre, attualmente, il Blue Moscato ‘V. Cristina’ non è l’unico vino, dal caratteristico colore azzurro, presente sul mercato.
La sua variazione dal colore azzurro proviene da un trattamento di pigmentazione.
Per la sua elaborazione vengono utilizzate uve bianche ed inchiostri che, dopo un processo di pigmentazione e addolcimento chimico, provocano un risultato dal colore azzuro.
Il Blue Moscato va servito freddo, tra i 6° e gli 8° ed è ideale da consumare come aperitivo o da abbinare con insalate; dunque con dei cibi leggeri. Infatti, il Blue Moscato di ‘Vega Cristina’ è uno spumante morbido e dolce, dunque, con un sapore frizzantino. Anch’esso non possiede un’eccessiva graduazione alcolica, la quale si aggira al 7%.
Recentemente è stato ribattezzato come ‘Bibita gassata azzurra’ ed è, attualmente, acquistabile presso i supermercati Mercadona ad un prezzo poco inferiore ai 2 euro.
Wow, che strano questo vino! 😂
Decisamente 😅
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