L’Unione Europea prevede approvare il progetto di regolamento del nuovo Passaporto Covid entro la giornata di oggi. Infatti, il Consiglio Europeo ha riferito che la proposta ha già il sostegno della maggioranza dell’UE; dovrebbe essere posto ai voti oggi, 17 marzo. Ciò porterebbe gran benefici al settore del turismo, in crisi straziante da ormai un anno.
La Commissione Europea presenta il nuovo Passaporto Covid
Dopo tre settimane dalla concessione data dall’Unione Europea sulla creazione di un certificato di vaccinazione europeo, il Consiglio prevede approvarlo oggi e metterlo in circolazione entro i prossimi due/tre mesi.
Il Passaporto Covid consentirà l’ingresso in un territorio a coloro a cui è stato somministrato uno dei vaccini autorizzati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA). Con esso sarà possibile, quindi, viaggiare senza sottoporsi ad una prova PCR e ad una eventuale quarantena. Come spiega la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il certificato non includerà soltanto le informazioni sul vaccino; bensì, anche se il sottoscritto abbia o no contratto il virus, sviluppato gli anticorpi e realizzato dei test a riguardo. Inoltre, in tal modo verrà controllata con maggior efficacia la diffusione del virus in tutto il continente europeo; oltre che poter, finalmente, riattivare l’economia ed il turismo.
E’ di grande importanza specificare, inoltre, che il Passaporto Covid non implica il divieto di viaggiare a coloro i quali non si sottopongono ad alcun vaccino contro il coronavirus. Infatti, il regolamento afferma chiaramente che il certificato “non dovrebbe essere una condizione per esercitare la libertà di circolazione. Questo regolamento non può essere interpretato nel senso che istituisce un obbligo o un diritto ad essere vaccinato”. Il documento afferma che le persone non vaccinate devono godere della stessa libertà di movimento di coloro sottoposti al vaccino; “fatte salve, ove necessario, quarantene / autoisolamento o test obbligatori”.
Le caratteristiche del certificato
Il Passaporto Covid, battezzato come “Certificato verde digitale”, non sarà necessariamente verde o esclusivamente digitale; di fatto, l’articolo 3 del regolamento prevede che gli Stati membri possano emetterlo anche su supporto cartaceo. Sarà rilasciato gratuitamente ed i dati dovranno essere nella lingua ufficiale del Paese d’emissione ed in lingua inglese. Dovrà avere un codice a barre, il quale ne permetterà la lettura, indipendentemente che sia in formato digitale o su carta. Sarà possibile averlo anche sul proprio cellulare. In tutti i casi, il certificato dovrà contenere i dati essenziali della persona vaccinata e del prodotto utilizzato; la data ed il luogo della vaccinazione ed, infine, l’identificazione dell’emittente.
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