Dopo diversi dibattiti, il Governo della Cataluña consentirà, durante la giornata di oggi, le manifestazioni in occasione della Festa della Donna 2021 nella città di Barcellona. In territorio catalano, infatti, le organizzazioni in difesa dei diritti delle donne hanno convocato circa 60 concentrazioni durante questa giornata. Il ministro della Salute, Alba Vergés, ha spiegato che tutte le concentrazioni sono state organizzate con prudenza e responsabilità; tenendo in considerazione le misure restrittive vigenti.
Infatti, l’organizzazione ha riferito che l’evento è stato progettato con esperti in sanità e pianificazione urbana ed, inoltre, saranno presenti dei volontari i quali si occuperanno della sicurezza durante la manifestazione.
Una manifestazione statica per la Festa della Donna 2021
Miquel Sàmper, Ministro dell’Interno, specifica che è preferibile tenere una concentrazione piuttosto che una manifestazione; di fatto, quest’anno la manifestazione sarà statica e con pre iscrizione. Il collettivo Vaga Feminista ha convocato la manifestazione statica prevista questo tardo pomeriggio, alle ore 18:30; la quale si terrà presso il Paseo de Gracia. Inoltre, avrà una capacità limitata e con pre iscrizione obbligatoria presso il sito web vagafeminista.cat. Ad essa potranno partecipare un massimo di 3.500 persone. Lo lo slogan di quest’anno sarà: “Insieme, diverse e ribelli. Inarrestabili insieme.”
Per organizzare al meglio l’evento, il collettivo “Huelga Feminista” ha suddiviso lo spazio destinato alla manifestazione in otto sezioni; le quali saranno tra Gran Vía de las Cortes Catalanas e Diagonal. Due delle otto sezioni saranno miste e le restanti sei non miste. Ciascuna di esse avrà la capacità di ospitare massimo 450 persone. Il collettivo ricorda, inoltre, il rispetto della distanza minima di sicurezza di 1,5 metri, e l’uso della mascherina obbligatoria in qualunque momento. Secondo quanto dichiara il collettivo, una delle principali difficoltà per il pieno sviluppo dei diritti delle donne è la disuguaglianza nell’assunzione di lavori di cura (lavoro domestico e non formale) spesso non retribuiti. Una responsabilità sproporzionata che influisce negativamente sull’accesso delle donne al mercato del lavoro. La crisi sanitaria dovuta al Covid-19 ha, infatti, sottolineato quanto siano essenziali questi compiti e quanto siano femminilizzati, poco riconosciuti e non retribuiti.
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