Il TSB, nonché Teatro stabile di Barcellona, è un’associazione culturale senza fini di lucro la quale diffonde il patrimonio culturale italiano fra il popolo catalano. Il gran bagaglio culturale posseduto dal teatro italiano, con radici risalenti alla cultura greca e latina, e l’abbondante percentuale di italiani presenti a Barcellona, furono le condizioni sufficienti affiché si sviluppasse una compagnia teatrale emblema dell’Italia.
Attori professionisti ed amatoriali costituiscono il TSB; all’interno di un contesto culturale il quale assembla l’esperienza italiana a quella catalana.
Entriamo, adesso, nelle radici dell’associazione culturale per approfondirne le origini e gli sviluppi susseguitesi nel corso degli anni; grazie agli approfondimenti e dichiarazioni rilasciate dal direttore e fondatore del Teatro Stabile a Barcellona, nonchè Marco Barlocci. Ex docente di italiano e storia, Barlocci intraprende la via del teatro in Italia durante il periodo universitario, anni ’70 circa. Tuttavia, la vocazione per il mondo teatrale arrivò nei dieci anni successivi; quando Barlocci ebbe, nuovamente, un incontro con uno dei fondatori del Teatro Elfo Puccini di Milano.
Le origini del Teatro Stabile di Barcellona
Il TSB nasce per iniziativa di Marco durante l’anno 2011. Ripercorriamone il percorso, dall’origine della vocazione alle messe in scena degli attori.
“Capii che il teatro per me era indispensabile a seguito dell’incontro con Ferruccio Masci, scrittore, filosofo, attore e regista. L’incontro fu un “richiamo” al mondo teatrale, infatti tornai in scena ed, inoltre, venni coinvolto anche nelle regie. Non ebbi tuttavia il coraggio di abbandonare la “zona confort” della docenza ed avventurarmi in una professione che in Italia è sempre molto precaria; così portai avanti le due attività in contemporanea.
Tornato a Barcellona, nel 2007, cercai una compagnia di teatro italiana a Barcellona; dedicandomi, nel frattempo, al teatro catalano e spagnolo. Con gran sorpresa, non incontrai ciò che cercavo e mi domandai come fosse possibile che non esistesse una compagnia teatrale italiana in una città che pullula di cittadini italiani. Allora, radunai una decina di aspiranti attori, con cui andammo in scena nel 2008 al “Bar Sorriso”. I primi spettacoli messi in scena furono spezzoni di commedie all’italiana dell’epoca di Vianello e Tognazzi, e sketch di cabaret come: “La subaru baracca” di Aldo Giovanni e Giacomo, “L’annunciazione” di Massimo Troisi.”
Dunque, dopo aver verificato che fosse possibile mettere in piedi opere teatrali con conseguente pubblico, perchè senza di esso non vi è teatro, Marco Barlocci, Alessandra Carrillo e Miriam Tesoriero fecero nascere il Teatro Stabile di Barcellona.
“Alessandra Carrillo veniva dal teatro amatoriale evoluto ed aveva una prospettiva socio politica, mentre io ero orientato più al teatro in funzione educativa, in quanto ex docente. Quindi unendo queste due caratteristiche è nato lo statuto dell’associazione.
“Stabile” vuol significare un teatro che abbia l’ambizione di mantenere un attività teatrale continuativa a Barcellona in italiano su autori italiani.
Le caratteristiche del TSB
Le caratteristiche fondamentali del Teatro Stabile di Barcellona sono: autori italiani, soprattutto emergenti e poco noti, cosicchè da offrire loro l’opportunità di farsi conoscere e recitare in lingua italiana. Entrambi gli obiettivi sono sempre stati perseguiti e raggiunti. Inoltre, un ulteriore obiettivo era dare la possibilita ai cittadini spagnoli e catalani di recitare in lingua italiana. Il TSB ha mandato in scena più di un centinaio di attori.
Gli spettacoli sono sempre stati gratuiti, ad eccezione di alcuni per iniziative solidaristiche, in collaborazione con altre entità. Infatti, uno di essi lo realizzammo in occasione di una raccolta fondi per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli dopo il rogo. Il ricavato di un altro, invece, era destinato a sostenere una ONG che operava in un villaggio del centro America.
Nell’impostazione delle stagioni teatrali, abbiamo operato in due direzioni: mettere in scena un copione consolidato, oppure, costruire il copione sulle potenzialità degli attori, inserendo testi coerenti con le tematiche scelte e gli attori stessi.“
Alcune delle opere messe in scena dal TSB
“Ufficialmente, l’ultimo spettacolo presentato dal Teatro Stabile di Barcellona fu l’anno scorso e si realizzò online.
Gli spettacoli trattavano, essenzialmente, di tematiche socio esistenziali e tematiche che riguardavano gli italiani residenti a Barcellona.
“Caffe Marguerita”, ad esempio, è stato un “cabaret” sulla realtà degli italiani a Barcellona. I diversi personaggi rappresentavano diverse tipologie di italiani residenti qui.
Un altro spettacolo è stato, invece, “Ti ho sposato per allegria” di Natalia Ginzburg.
Durante un’ulteriore occasione, il TSB ha collaborato con la Universidad Autónoma de Barcelona; che stava dedicando un seminario allo scrittore Andrea Camilleri.
Due fra gli spettacoli vertevano su tematiche storiche: “Voci d’Italia” circa l’unificazione della penisola italiana, mentre “Il cielo e l’animo” trattava l’emigrazione italiana in America.
Alcuni dei momenti più significati con il Teatro Stabile di Barcellona
“L’incontro con Fabrizia Martano, una perla di attrice professionista. Dirigere in scena Sandra Sferragatta e Marina Pastore. “La vedova Goldoni” di Maria Luisa Spaziani; che presentava l’incontro immaginario tra la vedova di Goldoni ed una prostituta nella Francia illuminista del ’93.
Un’altra esperienza molto significativa è stata la trascrizione del testo “Le ragazze di San Frediano” di Vasco Pratolini: un testo politico con un taglio nettamente comunista, ed ambientato in un quartiere proletario di Firenze appena terminata la seconda guerra mondiale. Ne abbiamo mantenuto solo la tematica di genere, dandole un taglio “femminista”. Durante questa occasione, coinvolgere i potenziali attori nella sceneggiatura è stato vincente. Infatti, l’esperienza mi ha confermato che quando gli attori sono coinvolti nella tematica e sentono emozionalmente quello che recitano, il prodotto acquista nettamente valore.”
I consigli destinati agli italiani residenti a Barcellona
“Non ho consigli da dedicare loro, bensì solo dei suggerimenti. Bisogna mettere da parte atteggiamenti quali chiusura e presunzione. Non bisogna badare alla Barcellona venduta all’estero; bensì è fondamentale osservare ed ascoltare la città più profonda, più vera. Altrimenti si perdono delle opportunità che non vengono percepite semplicemente per mancanza di ascolto. Bisogna arrivare a Barcellona con un minimo di umiltà.
Il secondo suggerimento è “non vendere fumo”; ovvero, non fingere competenze che in realtà non si possiedono. Vendersi per chi non si è realmente, è una “auto rovina”; proporsi per quello che si è, anzichè vendersi, è la mossa più adatta. Dunque, l’umiltà è fondamentale, perchè ti fa comprendere ed osservare con più attenzione, oltre che conoscere meglio se stessi. E’ necessario studiare l’ambiente umano con umiltà ed attenzione.”
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