Quando si vive in una grande città, una delle decisioni più importanti è quella che riguarda il mezzo di trasporto da utilizzare per gli spostamenti quotidiani. Per me, da brava italiana, una delle scelte più difficili è stata invece quella della prima bottiglia d’olio comprata al supermercato. Perché? Perché in una città dove piove solo una cinquantina di giorni all’anno ho deciso subito che mi sarei spostata ovunque in bicicletta; magari con l’occasionale complicità di un biglietto T-10 della metro. Occhio, perché dal primo gennaio il prezzo del T-10 è aumentato, un’altra valida ragione per scegliere la bici per i brevi spostamenti. Così è nato questo breve vademecum su come affrontare le strade di Barcellona in bicicletta.
Bike sharing: pro e contro di Bicing
Che la capitale catalana, con il suo terreno pianeggiante e i suoi oltre 200Km di piste ciclabili, sia perfetta per le due ruote lo sanno anche i turisti che affollano i rent a bike o che visitano la città grazie a uno dei numerosissimi bicitour. Ma non solo, Barcellona offre anche un comodissimo servizio di bike sharing: Viu Bicing. Immediatamente riconoscibili, sono migliaia le biciclette bianche e rosse simbolo di uno dei servizi più usati in città. Concepito per essere una vera e propria alternativa al trasporto pubblico, Bicing è disponibile solo per i residenti (anche se temporanei) e richiede circa due settimane per essere attivato, pagando una quota annuale di 47 euro. Sebbene le Bicing station siano più di seimila in città, trovare una bici o, peggio, una rastrelliera vuota dove restituirla non sarà sempre facile, soprattutto durante i mesi estivi.
Munite di cestino, con tre velocità e sellino regolabile, le biciclette di Bicing sono perfette se dovete percorrere brevi tragitti. Una volta prelevata avete trenta minuti per depositarla in un’altra Bicing station senza costi aggiuntivi. Non preoccupatevi, le stazioni sono vicinissime tra loro! Attenzione però, perché ogni mezzora in più vi costerà 0,70 centesimi, fino a un massimo di due ore. Superate le due ore la penale diventerà più alta: 4,50 euro all’ora, fino a poter toccare i 120 euro nel caso abbiate avuto la malaugurata idea di tenervela per tutta la notte. Essendo un servizio di bike sharing, le bici che troverete non saranno sempre perfette; nel caso ci fosse qualche problema avete la possibilità di sostituire il vostro mezzo, ma solo durante i primi tre minuti di noleggio.
Consigli pratici e itinerari per ammirare il paesaggio
Per quanto mi riguarda, preferisco avere più autonomia negli spostamenti e vivrei nel terrore di aver appena superato i miei trenta minuti, così mi sono comprata una bici usata allo stesso prezzo di un abbonamento Bicing. Devo però puntualizzare che ho investito in lucchetti ben più del prezzo della bicicletta. Ricordatevi che i lucchetti devono essere almeno tre; assicuratevi di legare le ruote al telaio e di legare anche il sellino. Non importa quante rampe di scale dobbiate fare, di notte portate la bici in casa e non lasciatela legata per strada. Barcellona pullula di ladri di biciclette, non fatevi trovare impreparati.
Per concludere vi proponiamo tre mete perfette per avventurarvi nei vostri primi giri a Barcellona in bicicletta, raggiungibili in poco tempo ma lontane dalle affollate strade del centro.
La prima, forse poco conosciuta, è il Monastero di Pedralbes. Immerso nel verde, è uno dei simboli dell’architettura gotica catalana. Poco lontano, all’interno del parco naturale de Collserola si trova il Passeig de les Aigues, il percorso perfetto. Otto chilometri di strada all’interno dei quali è proibito l’accesso alle auto.
Infine c’è il percorso per arrivare a Montjuïc (non sarete mica così pigri da arrivarci con la funicolare!); la salita lo rende abbastanza difficoltoso, ma la vista dalla cima della collina è davvero spettacolare e ripaga di tutta la fatica. A Montjuïc si sono anche molti altri punti di interesse che possono essere raggiunti in bici; come il castello, lo stadio olimpico, il giardino botanico, un cimitero decisamente suggestivo e la fondazione Joan Miró, oltre che il Museu nacional d’Art de Catalunya.