La scorsa estate abbiamo ricevuto un messaggio tanto inaspettato, quanto interessante. Era una scrittrice che voleva che leggessimo il suo ultimo romanzo e le dessimo una nostra opinione. Solo un paio di settimane fa abbiamo ricevuto così l’atteso pacchetto dalla casa editrice Fabbri. Stiamo parlando dell’opera di Roberta Marasco Lezioni di Disegno.
Lezioni di disegno fa scoprire un nuovo volto di Barcellona, ma anche delle donne
Tra la Barcellona del 1976 e quella del 2016, si dipana una vicenda familiare declinata al femminile, ma ombreggiata con i toni maschili che ruotano intorno ai destini di queste donne solo apparentemente distanti fra loro.
Da una parte viviamo con Gloria il periodo post-franchista, le manifestazioni di chi chiedeva libertà, i primi concerti rock e la rinnovata speranza di giovani ribelli. Dall’altra, l’attualità, con sua figlia Julia, che a 39 anni è all’affannata ricerca di una stabilità, tanto lavorativa quanto emotiva, che non è mai riuscita a volere veramente. Il ritorno in città di Julia la mette difronte allo scisma silenzioso, ma imponente, tra lei e quel che resta della sua famiglia; le due sorelle Anna e Olga.
Tre donne all’apparenza distinte e distanti, in cui se Anna sembra rivivere il ruolo della madre Gloria come moglie succube e madre perfetta, Olga, quasi a farlo apposta, ha fatto della ribellione a qualsiasi affetto e responsabilità, la sua unica famiglia. Le tre si ritrovano pochi mesi dopo la scomparsa di Gloria, nella storica villa di Pedralbes dove sono cresciute. Da qui, da dove tutto è iniziato, si farà luce tanto sul passato che sul presente delle sorelle, rivelando loro finalmente il vero volto di quella madre responsabile ma dallo sguardo infelice.
Non c’è forse niente di più bello per uno scrittore, che far sì che il proprio lavoro, quella tela complessa eppure equilibrata di parole che si è costruiti con la propria mente, tocchi le corde dell’animo di un perfetto sconosciuto, in una qualunque altra parte del mondo. Forse, non c’è niente di più appagante per uno scrittore, che sapere che i propri pensieri hanno viaggiato tanto lontano da arrivare dritte al cuore di chi legge, proiettandolo nella grande casa di Luis Fernandez Costa dai dettagli modernisti, tra quelle pareti che racchiudono i segreti e i dolori di un nucleo familiare al lettore prima sconosciute.
“Tendimi la mano e aiutami a rialzarmi. Così potrò dirti grazie, il mio grazie da signorina perbene“
Quello di Roberta Marasco è un libro intimo eppure universale, in grado di far appassionare il lettore, e di farlo ridere e piangere insieme ai personaggi che vivono nell’universo cristallizzato di quelle 285 pagine. E non è proprio a questa empatia così forte e rara, che ogni scrittore dovrebbe forse anelare? Se sì, Roberta è riuscita perfettamente nel suo intento.
Lezioni di disegno è una grande lezione sulla silenziosa ribellione delle donne, anche e soprattutto di quelle più mansuete e apparentemente arresasi a un destino più forte di loro. È una storia di donne, ma anche di un genere intero, che attraversa epoche storiche e caratteri diversi per portare un messaggio di forza e speranza. Speranza nel potere sempre amare ciò che si vuole, e lottare, anche nell’ombra, per tenerselo ben stretto.
Nel romanzo di Roberta Marasco, Barcellona si dischiude in nuove prospettive, storiche e politiche, ma anche emotive, e non potrete fare a meno di tornare alla chiesa di Santa Marìa del Mar o al bar del Balu per rivedere Gloria e Giulio, quei due universi alla deriva che continuavano a toccarsi.
La lezione di Gloria, la vera eroina del romanzo, sono dirette ad ogni donna intrappolata in un ruolo o in una situazione e vogliono lasciare tracce, come i graffiti per le vie della città che riecheggiano il volto della donna, per le sue figlie, e per tutte le altre figlie e madri del mondo, perché non dimentichino il loro diritto alla felicità.
Sull’autrice di Lezioni di disegno:
Roberta Marasco è originaria di Milano, ma vive e lavora da anni in Spagna, in un paesino affacciato sul mare. È una traduttrice e da Le regole del tè e dell’amore, è diventata anche scrittrice. Gestisce il blog Rosapercaso, in cui parla di sé e delle donne attraverso un femminismo che parta dai sentimenti, dalla capacità di emozionarsi, di concedersi momenti di libertà, senza sentirsi obbligate a mostrarsi come un modello, proprio come la Gloria del suo romanzo.