Il San Valentino in versione catalana: la Diada de Sant Jordi

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Il San Valentino in versione catalana: la “Diada de Sant Jordi”

Jordi - bancarella

Una delle tradizioni più sentite in tutta la Catalogna è la “Diada de Sant Jordi” (ovvero il “Giorno di San Giorgio”). Questa festa viene celebrata ogni anno il 23 aprile, giorno di commemorazione del patrono della Catalogna. Inoltre, è anche una giornata che vuole rivendicare la cultura catalana. Scopriamo insieme perché questa ricorrenza è così importante.

Storia della festa di Sant Jordi

La festa di Sant Jordi viene celebrata ogni anno il 23 aprile, giorno in cui il cavaliere Jordi morì nell’anno 303. Il santo, dopo aver rifiutato di perseguitare i cristiani, fu decapitato. Da quel momento, i catalani divennero sempre più devoti al martire, finché la festa divenne la più celebrata in Catalogna. Ma dietro ogni storia c’è sempre un po’ di leggenda. Infatti, la leggenda catalana vuole che il santo abbia combattuto contro un drago. Trafitto dalla spada di Jordi, la bestia perì e dalle sue gocce di sangue fiorì un roseto, il quale continuò a fiorire ogni anno nel mese di aprile.

Rose vendute per la diada Sant Jordi

Rose rosse vendute nella Diada de Sant Jordi. Fonte: Wikimedia Commons

Leggende a parte, sappiamo che la tradizione di regalare rose alla propria amata come simbolo d’amore viene dalla cavalleria e dall’amore cortese, nati nel medioevo. Nel XV secolo poi a Barcellona si teneva, attorno al Palau de la Generalitat, la Fira dels Enamorats (“Fiera degli Innamorati”) durante la quale venivano vendute rose. Inoltre, era consuetudine dare una rosa alle donne che partecipavano all’eucarestia officiata nella cappella di Sant Jordi del palazzo. Da quel momento, regalare una rosa all’amata nel giorno di Sant Jordi divenne una tradizione molto sentita.

Non solo rose…

La tradizione non prevede soltanto che l’uomo regali una rosa alla donna amata. Infatti, per una pura coincidenza, oggi la tradizione prevede che le donne ricambino il gesto regalando un libro al proprio amato. Nel 1927, lo scrittore valenciano e direttore della casa editrice Cervantes, Vicent Clavel i Andrés, propose alla Camera Ufficiale del Libro di Barcellona e agli editori e venditori di libri, di promuovere la lettura in Catalogna tramite una festa. La data inizialmente scelta era il 7 ottobre. Successivamente, la festa fu fatta coincidere con la morte di William Shakespeare e la sepoltura di Miguel de Cervantes, ovvero il 23 aprile. L’importanza di questa tradizione fu tale che nel 1995 l’UNESCO ha dichiarato il 23 aprile come la “Giornata Mondiale del Libro”.

Bancarella di libri venduti per la festa di Sant Jordi

Bancarella di libri per la Diada de Sant Jordi. Fonte: Wikimedia Commons

La celebrazione

È facile immaginare come le strade di Barcellona prendano vita il 23 aprile. Infatti, bancarelle di rose e libri sono sparse per tutta la città, soprattutto sulla Rambla. Si stima che nel giorno più romantico della Catalogna vengano venduti circa 6 milioni di rose e 400.000 libri. Se non avete un innamorato o un’innamorata, nessun problema. Infatti col tempo sono stati attribuiti diversi significati ai differenti colori di rose (ad esempio le rose gialle indicano amicizia). Se non altro è una buona scusa per acquistare – e leggere – un buon libro. Perciò, se avete la fortuna di essere a Barcellona (o in Catalogna) il 23 aprile, non perdete l’occasione di partecipare al San Valentino in versione catalana. Con l’occasione, verrà svelato il nuovo volto di Casa Battló, dopo il restauro che ha interessato la facciata negli ultimi mesi.

Il San Valentino in versione catalana: la “Diada de Sant Jordi” ultima modifica: 2019-04-19T09:00:11+02:00 da Piero Cavallo

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