Il Refugio 307, rifugio sicuro dalle bombe della Guerra Civile

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Il Refugio 307 a Barcellona

Refugio 307 - ingresso del rifugio

La Guerra Civile Spagnola ha rappresentato uno dei periodi più bui della storia del paese iberico. Tutta la sua violenza e il grande terrore provato dagli abitanti del Paese furono riassunti con grande acume in Guernica, celebre dipinto di Picasso. Per scappare dai bombardamenti durante il conflitto, i cittadini di Barcellona costruirono una rete di tunnel. Il Refugio 307 fa parte di questo complesso di percorsi ed è uno degli esempi meglio conservati di quel periodo. 

La Guerra Civile a Barcellona

Il Refugio 307 è uno dei pochi esempi di tunnel costruiti in superficie ed è stato scavato dagli abitanti del quartiere Poble-Sec di Barcellona. La città catalana, infatti, ha avuto un ruolo fondamentale nella Guerra Civile Spagnola. Fu infatti la sua caduta il 26 gennaio 1939 a sancire una delle vittorie più significative dell’esercito nazionalista di Francisco Franco. La sconfitta avvenne in seguito all’offensiva che l’esercito di Franco lanciò contro le schiere repubblicane sin dal 23 dicembre 1938 e che prese il nome di Battaglia di Catalogna. Questo avvenimento spinse migliaia di repubblicani a rifugiarsi nella vicina Francia.

Refugio 307 - il dipinto Guernica di Pablo Picasso

Guernica, il dipinto di Picasso che descrisse gli orrori della Guerra Civile Spagnola. Fonte: Il NordEst Quotidiano

I cittadini catalani, per ripararsi dalle bombe, costruì una fitta rete di tunnel, nella maggior parte dei casi, nei sotterranei della città. Uno dei percorsi meglio conservati è quello, come detto, del Rifugio 307, nome ricavato dalla dicitura catastale che gli fu assegnata nei registri del municipio. 

Una piccola città nascosta

Il Refugio 307 nacque quindi in un contesto di terrore e panico. I cittadini riuscirono a scavarlo armati soltanto di badili e picconi. Fu scoperto nel 1995 in seguito alla demolizione di una piccola fabbrica che lavorava il vetro, che era stata costruita proprio in corrispondenza del tunnel. Per crearlo, i catalani scavarono la roccia del Montjuïc, ricavando una serie di passaggi, alti due metri e larghi un metro e mezzo. Il percorso interno era lungo circa 200 metri, di cui solo 35 sono rimasti percorribili. 

Refugio 307 - interno del rifugio

L’interno del Refugio 307. Fonte: Steemit

Il Refugio 307 ha tre ingressi nella via Nou de la Rambla. Era adibito per trascorrere anche intere giornate al riparo dalla bombe che cadevano dal cielo. Era dotato, infatti, di una cisterna d’acqua, una cucina, una farmacia e vari spazi comuni, tra cui uno dedicato ai bambini. Le panche che correvano lungo le pareti del tunnel erano l’unico comfort che i cittadini potevano permettersi durante quei minuti interminabili di terrore. Questo luogo di rifugio faceva parte dei circa 1400 rifugi presenti in tutta la città. Il Refugio 307, al contrario della maggior parte di essi, che sono stati riconvertiti in metropolitane e parcheggi pubblici, è uno dei pochissimi che sono ancora visitabili. 

Contatti

Il Refugio 307 si trova al 175 della Nou de la Rambla. È possibile visitarlo da lunedì a sabato previa prenotazione. La domenica si effettuano visite guidate in inglese, in catalano e in castigliano, sempre previa prenotazione. Per mettersi in contatto con la struttura:

E-mail: [email protected]
Telefono: 93 256 21 22 (gli operatori rispondono da lunedì a venerdì dalle 10 alle 14 e dalle 16 alle 19).
Il costo della visita è di soli 3,40 euro.

Il Refugio 307 a Barcellona ultima modifica: 2019-02-19T10:30:12+01:00 da Luigi Bove

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